COMUNICATO STAMPA
Il Forum del Terzo Settore della Calabria, tenuto conto della catastrofica situazione che si è generata per i rimpalli di responsabilità tra Comuni capi ambito e Regione nella applicazione della legge 328 del 2000, non applicata a distanza di 20 anni dalla sua emanazione, proclama lo stato di agitazione generale a difesa e tutela delle persone più povere e fragili della popolazione calabrese.
Riteniamo sia gravemente irresponsabile, oltreché vergognoso, non impegnare tutte le energie possibili per uscire dalla situazione di stallo che si è creata. I minori, gli anziani, le famiglie, i disabili, i poveri patiscono più che mai la colpevole disattenzione di chi dovrebbe farsi carico della loro fragilità e delle loro difficoltà.
Le strutture socio assistenziali della Calabria nelle quali queste persone vivono sono al collasso, perché attendono da ben 7 mesi che venga loro erogato quanto dovuto per i servizi resi. Ma la loro, è una voce che grida nel deserto di una sensibilità istituzionale che non c’è. Inoltre, questa immorale situazione impoverisce anche una fascia necessaria di lavoratori e lavoratrici del sociale e le loro famiglie.
Oggi, qualsiasi opzione o riserva rispetto all’applicazione integrale della Delibera Regionale 503, che finalmente dopo anni ed anni di attesa è stata varata, risulta essere un diversivo inaccettabile.
Il Forum del Terzo Settore della Calabria ritiene che non ci sia più tempo per i tentennamenti.
Abbiamo seguito nei precedenti 5 anni, passo dopo passo, l’attuazione della Riforma del Welfare in Calabria. Possiamo testimoniare sulle numerose riunioni fatte con i Comuni, sugli appelli che più e più volte sono stati fatti perché come vuole la legge si facessero carico di ciò che la stessa loro assegna.
Perfino ANCI Federsanità è stata chiamata, perché potessero giovarsi di un buon supporto.
Come Forum del Terzo Settore in questi ultimi anni abbiamo collaborato con tutte le Istituzioni senza mai tirarci indietro affinché la Riforma, applicata in tutte le regioni d’Italia tranne che in Calabria, potesse finalmente trovare applicazione. Purtroppo, con la D.R. 503 si fa semplicemente il primo passo. Niente di più.
Il tempo per prepararsi ed attuare la riforma c’è stato: ma non tutti i comuni hanno responsabilmente utilizzato tempo e risorse per adeguarsi … anzi, e ne daremo conto, molti fondi non sono stati spesi, restituiti al mittente o accantonati e molti servizi non attuati.
Abbiamo sentito dire che permangono dubbi di natura tecnico-giuridica. Non ci risulta che siano stati posti rapidamente quesiti anche ad altri attori istituzionali per trovare le soluzioni.
Sappiamo che alcuni comuni virtuosi stanno procedendo con celerità e senso di responsabilità per superare lo stallo e pervenire alla firma delle convenzioni.
Riteniamo come Forum del Terzo Settore diffidare i comuni che perseverano nell’attendismo e non avremo remore a sporgere denunce alle procure competenti per mancata tutela delle fasce più fragili della popolazione calabrese.
Non è giustificabile che si parli ancora di abbassamento delle rette. La spesa sociale pro-capite in Calabria è di 31 euro, rispetto alla media nazionale di 120 euro.
Non è giustificabile che chi nasce in Calabria debba usufruire di servizi di gran lunga minori come numero rispetto ad altre aree del paese.
Non è dunque più tollerabile che si dica che occorre ridimensionare la spesa sociale proprio nella regione dove più alto è il tasso di povertà.
È incomprensibile e ingiustificabile che per talune spese (es. vitalizi) si trovino subito i fondi, mentre per il sociale la spesa è bloccata da decenni.
Come Forum del Terzo Settore della Calabria, unico organismo di rappresentanza riconosciuto per legge, vigileremo e intraprenderemo tutte le iniziative che si renderanno necessarie per dare diritti e dignità ai più deboli di questa nostra regione.
Gianni Pensabene
Portavoce Terzo Settore Calabria